Chi siamo
Viviamo in un periodo storico nel quale cambiamenti di enorme portata avvengono sotto i nostri occhi a una velocità mai sperimentata dalla specie umana. Nel mondo impropriamente definito occidentale tutte le certezze, tutti i valori e convincimenti che sostenevano la civiltà sembrano crollare sotto i colpi di un rullo compressore alimentato da un potere concentrato sempre più in pochissime mani. E’ il complesso della grande finanza che letteralmente possiede tutto, riconfigurando il mondo e la specie umana ai propri interessi.
Tutto ciò sta portando alla progressiva erosione delle libertà concrete della popolazione, allo smantellamento della democrazia rappresentativa (invasa dal potere del denaro di attori estranei al gioco politico e costretta alla perdita di diritti sociali costati secoli di lotte), alla fine degli Stati nazionali destituiti di sovranità e funzioni a favore di grandi organismi transnazionali controllati e manipolati da una elite di potere privato, alla nascita di un nuovo, insidioso totalitarismo mascherato in cui i singoli, le comunità, i popoli, le correnti culturali perdono ogni giorno la loro essenza. Mai come oggi così pochi soggetti – persone fisiche, entità finanziarie, giganti della tecnologia, imprese e fondi multinazionali – possiedono un potere tanto grande. Detenendo l’insieme dei mezzi ne determinano tutti i fini.
In uno scenario tanto complesso, hanno perso significato vecchie distinzioni e
contrapposizioni, figlie di passate stagioni storiche, politiche, valoriali. Destra e sinistra non riescono più a rappresentare la maggioranza dei cittadini, e mettendosi in competizione con principi e interessi marginali, dimostrano di essere due espressioni complementari dello stesso pensiero globalista, liberista in economia, libertario nei costumi, volto alla costruzione di un agognato governo mondiale oligarchico pronto a calpestare popoli e individui. Perfino la dialettica conservatori-progressisti ha perduto valore.
L’alto contro il basso, il centro contro la periferia, divengono le attuali linee di
contrapposizione di principi, valori, interessi.
Un’altra frattura – specie dal 2020 – è quella tra obbedienti e disobbedienti, integrati e dissidenti rispetto alle parole d’ordine del sistema globalista.
Sistema globalista il cui pensiero unico non ammette dissenso, sempre pronto a ricorrere alle armi ed alla guerra – diretta o per procura – come soluzione per mantenere i privilegi delle élites tecno-finanziarie, ed incapace di riconoscere le istanze di indipendenza di quei Paesi che attraverso il multilateralismo e l’equo scambio intendono sottrarsi alla predazione di stampo neo-coloniale perpetrata dall’Occidente negli anni soprattutto attraverso i ricatti della troika Banca Mondiale/Fondo Monetario Internazionale/Organizzazione Mondiale del Commercio.
Il quadro – assai grave per i popoli e l’essere umano – impone di prendere posizione, di schierarsi, e scegliere da che parte stare.
La nostra scelta è a favore dell’autodeterminazione dei popoli, delle nazioni, delle
comunità e degli individui, contro il neo totalitarismo che si sta stringendo attorno a noi come una gabbia. A favore della pace sempre e comunque, e della via diplomatica come soluzione di ogni conflitto.
Riconosciuto ciò, tuttavia, non si è fatto che il primo passo. Gli esseri umani hanno bisogno di valori positivi, progetti, sogni, ideali e speranze, che la volontà, la costanza, l’onestà, l’insieme di qualità, di virtù e l’impegno dei molti sappiano trasformare in realtà. Ci è chiaro ciò che non vogliamo, abbiamo riconosciuto l’avversario. Siamo per il “basso” contro “l’alto”, la “periferia” che muove contro il “centro”- il potere reticolare che ci avvolge – siamo disobbedienti, dissidenti.
“Odio gli indifferenti” scrisse Antonio Gramsci, ed è la riconquista delle coscienze contro l’indifferenza di massa – costruita dai terminali dal potere e ad esso funzionale – il compito più arduo che ci aspetta. La giusta protesta, la dissidenza – etica e civile oltreché politica – deve diventare proposta, quindi progetto e speranza. Si rende quindi necessario indicare alcuni punti fermi, le priorità e il minimo comune denominatore di una comunità che abbia l’obiettivo di aprirsi alle esperienze e all’entusiasmo di uomini e donne che intraprendano un cammino nuovo.
Proponiamo quindi una concreta linea d’azione fondata su cinque punti.
I concetti sopra indicati hanno portata generale, ma diventano programma concreto solo se li riempiamo di contenuti.
- La Costituzione italiana non è un feticcio; fu il risultato del compromesso al più alto livello tra le culture politiche del suo tempo. Resta tuttavia il documento fondamentale che dovrebbe orientare la vita della nazione. Non è così nei fatti. Per un verso, la cosiddetta “costituzione materiale”, ossia la prassi, ne ha alterato spirito e sostanza. Soprattutto, l’adesione acritica a trattati e organizzazioni internazionali ne ha stravolto l’impianto, la lettera, affievolito l’efficacia come strumento guida delle relazioni civili del popolo italiano. Ad esempio, nel campo dei rapporti economici e sociali, la Carta è solidarista, in accordo con le culture socialiste, cristiano-sociali e “nazionali” largamente predominanti quando fu redatta. Al contrario, l’Unione Europea, le prescrizioni (o diktat) di organizzazioni come WTO, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, l’acquis della Comunità Europea e ora dell’UE impongono un predominio del settore privato che la Costituzione – e il comune sentire – non prevede e non vuole. Negli ultimi anni, l’articolo 21 – che garantisce la libertà di parola – è stato sempre più calpestato. L’articolo 11 è stato demolito, tanto nella parte in cui “l’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali” quanto nella rivendicazione della sovranità, conferita ad organismi transnazionali in spregio del dettato costituzionale. Oltre l’80% delle norme che osserviamo proviene da regolamenti dell’UE, promulgati da un organo non elettivo, la Commissione UE. Altre espropriazioni di sovranità giungono da organismi internazionali e soprattutto dalla rinuncia all’emissione monetaria, trasferita a una banca privata – la BCE – di cui la Banca d’Italia (a sua volta privata e con una compagine azionaria dominata da istituti di credito non più a maggioranza italiana) è socio di infima minoranza. La conseguenza è la truffa del debito pubblico, l’impossibilità di politiche monetarie proprie (ad esempio espansive o neo keynesiane) e, più in generale, la dipendenza da decisioni da cui sono esclusi i cittadini e il parlamento nazionale, mentre il governo non è che un mero esecutore di decisioni estranee. Tutto ciò è permesso da una serie di sentenze che hanno espropriato la Costituzione del suo carattere di fonte giuridica di più alto livello a favore del diritto dell’UE, togliendo allo. Stato prerogative e ai cittadini protezione e certezza del diritto. Attuare la costituzione significa restituirle centralità. Nessuna norma esterna deve entrare nell’ordinamento se non è conforme alla Carta, prendendo ad esempio la Germania, in cui la Corte. Costituzionale ha poteri di controllo sulle norme giuridiche “esterne”.
- Quanto detto al punto 1 significa che lo Stato ha il dovere di proteggere i cittadini, difendere e promuovere la libertà concreta (di parola, pensiero, associazione, lavoro). Deve impegnarsi a lottare contro discriminazioni e ingiustizie, oltreché a combattere le numerose dipendenze alimentate dal potere economico e finanziario (gioco, droghe, farmaci, alcool eccetera), autentiche piaghe nazionali. Difendere la popolazione significa altresì garantire l’ordine civile perseguendo i reati contro il patrimonio e la persona e lottando contro le mafie. La sicurezza, tuttavia, non può essere ottenuta attraverso la sorveglianza occhiuta con telecamere e controlli (anche per via informatica) o per mezzo dell’abuso della detenzione.
- Erogare – o garantire – servizi pubblici significa che la dimensione del pubblico interesse deve prevalere sugli interessi settoriali e sui potentati privati. Va individuato un perimetro di “beni comuni” da sottrarre al mercato, che non deve essere “misura di tutte le cose”. L’acqua non dovrà mai diventare oggetto di speculazione privata. Altri beni comuni sono il cibo – di qui la difesa dell’agricoltura e dell’alimentazione naturale (no OGM, no cibo artificiale) la sanità, l’istruzione. Il settore privato non può sostituire la mano pubblica nella salute della gente; l’istruzione – di qualità, selettiva e non basata sul censo – deve avere lo Stato come garante e gestore di scuole pubbliche rispettando il diritto dei genitori a fornire ai figli un’istruzione proposta anche da soggetti privati. Beni comuni sono l’ambiente, il territorio, l’aria, così come le infrastrutture (strade, ferrovie) indispensabili per il lavoro e la mobilità. Beni comuni di immensa importanza sono oggi anche le reti di telecomunicazione e le infrastrutture per la produzione di energia, che non possono essere lasciate in mano al mercato della speculazione e dei profitti. L’equilibrio tra esigenze e interessi contrastanti è difficile da conseguire: per questo è fondamentale il ruolo di arbitraggio e di decisore di ultima istanza dello Stato.
- Un’economia non orientata all’interesse di pochi è possibile se al mercato – che oggi è il conglomerato dei grandi interessi oligarchici – vengono posti limiti e paletti. Quelli dei beni comuni, sottratti alla prevalenza dei grandi gruppi, ma anche quelli del controllo pubblico sui gruppi finanziari, sui giganti della tecnologia, del commercio internazionale, della grande distribuzione. Tali giganti stanno cacciando fuori dal mercato i piccoli e i medi operatori mettendoci di fronte a un oligopolio – Ivan Illich lo chiamava “monopolio radicale” – contrario all’interesse generale – che nega nei fatti la libera iniziativa diffusa e la stessa concorrenza, enfatizzata come feticcio indiscutibile. Sono questi grandi conglomerati economici e finanziari i grandi evasori (o elusori) fiscali. Il loro carattere transnazionale, la loro costruzione burocratica societaria ed amministrativa li rende irraggiungibili, quasi invisibili e nel contempo de-territorializzati, al fine di non pagare le imposte da nessuna parte. Eppure l’UE non riesce ad accordarsi neanche su una tassazione del 5 (cinque!) per cento a carico dei principali gruppi, specie tecnologici. Un fisco giusto sposta il peso della tassazione dalle persone fisiche e dalle imprese medio-piccole ai giganti. Per questo ci vuole più Stato e politiche fiscali concordate a livello europeo. Il benessere concreto dei cittadini ha bisogno anche di questi passaggi difficili, duri da realizzare a causa dell’opposizione di poteri fortissimi, ma per i quali non esiste alternativa.
- Il punto cinque (Libertà dal potere di pochi) riassume un’intera politica. Il principio- libertà è il centro dell’intero programma. Libertà “di” e libertà “per”, ovvero una società nella quale la comunità e i singoli mantengono il diritto di pensiero, parola, associazione, informazione, garantito dall’art. 21 della Carta ma sempre più negato nei fatti. Libertà significa altresì non costrizione, ad esempio nell’ambito delle politiche sanitarie. L’opposizione all’attribuzione di poteri diretti all’OMS (pietra miliare di un governo mondiale) è totale, specie perché si tratta di un ‘organizzazione controllata da potentati privati (Bill Gates su tutti). Libertà è anche la possibilità concreta di dire no ai poteri finanziari, alle politiche economiche antipopolari imposte dall’alto, nonché il diritto di cambiare gli indirizzi politici, economici, finanziari, attraverso il voto. Attualmente, i principali schieramenti sono semplici esecutori, ventriloqui dei poteri che abbiamo citato; le loro differenze programmatiche sfumano una volta al governo e risultano correnti interne del blocco unico liberal-globalista legato a Washington. Anche le alleanze internazionali vanno riviste, sottoposte alla valutazione popolare, in particolare la NATO, trasformata in una macchina bellica al servizio di interessi che non ci appartengono e di cui non veniamo messi a conoscenza. Libertà è la possibilità di non essere costretti a prendere parte direttamente od indirettamente a guerre e conflitti per sudditanza ad organismi che mai agiscono nell’interesse dei popoli. Libertà, infine, è la possibilità – se i cittadini lo vorranno- di costruire programmi ideali, politici, sistemi di valori alternativi a quelli dominanti, capaci di diventare linee politiche e programmatiche di governo senza interferenze e vincoli esterni. Senza dovere per forza sottostare agli scenari tratteggiati ed ai diktat imposti da gruppi quali il Forum di Davos (un gruppo privato oligarchico che si arroga poteri di indirizzo sul mondo e i governi).
Statuto
ARTICOLO 1 | DENOMINAZIONE, SEDE E DURATA |
ARTICOLO 2 | PRINCIPI GENERALI E ISPIRATORI |
ARTICOLO 3 | SIMBOLO |
ARTICOLO 4 | ASSOCIATI |
ARTICOLO 5 | DIRITTI E DOVERI DEGLI ASSOCIATI |
ARTICOLO 6 | ORGANI NAZIONALI DELL’ASSOCIAZIONE |
ARTICOLO 7 | L’ASSEMBLEA NAZIONALE |
ARTICOLO 8 | IL PRESIDENTE |
ARTICOLO 9 | IL DIRETTIVO |
ARTICOLO 10 | IL TESORIERE |
ARTICOLO 11 | IL COMITATO DI GARANZIA |
ARTICOLO 12 | SANZIONI DISCIPLINARI. PROCEDIMENTO DISCIPLINARE |
ARTICOLO 13 | MODIFICHE DELLO STATUTO, DEL SIMBOLO E DELLA DENOMINAZIONE |
ARTICOLO 14 | SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE |
DENOMINAZIONE, SEDE E DURATA
- Si costituisce in Associazione il Movimento politico denominato “Uniti per la Costituzione” con sede legale in Genova, via Garibaldi n. 14, cap 16124.
- L’Associazione è costituita a tempo indeterminato e non persegue fini di lucro.
PRINCIPI GENERALI E ISPIRATORI
- “Uniti per la Costituzione” è un movimento politico libero che si propone di favorire la cultura della partecipazione attiva dei cittadini alle decisioni che riguardano il futuro del Paese, la difesa dei diritti fondamentali dell’individuo e dei beni pubblici nonché l’unione delle forze che propugnano il multilateralismo e ilripudio della guerra.
- “Uniti per la Costituzione” è fondato sui principi costituzionali di democraticità interna, partecipazione, uguaglianza, solidarietà e non discriminazione. La vita dell’Associazione e dei suoi organi, così come l’esercizio dei diritti degli Associati, potrà svolgersi con modalità in presenza o in remoto.
- “Uniti per la Costituzione” seleziona, promuove e sostiene le proprie liste e i propri candidati alle elezioni amministrative, regionali, politiche ed europee; promuove e sostiene referendum, leggi di iniziativa popolare e ogni altro istituto di democrazia diretta.
- “Uniti per la Costituzione” non ha scopo di lucro ed è fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale per tutta la durata associativa.
SIMBOLO
- Il simbolo di “Uniti per la Costituzione” è così descritto: tondo suddiviso in due parti la cui semisfera superiore contiene il disegno stilizzato di colore rosso raffigurante un cavaliere medioevale che trafigge un drago, in campo bianco; la semisfera inferiore, contiene la scritta bianca “Uniti per la Costituzione” in campo rosso.
ASSOCIATI
- Possono essere iscritti all’Associazione tutti i cittadini italiani, i cittadini di altro Stato membro dell’Unione europea e gli stranieri in regola con il permesso di soggiorno che abbiano compiuto il sedicesimo (16) anno di età con autorizzazione dei genitori o chi ne fa le veci.
- La richiesta di iscrizione è subordinata all’adesione ai principi e alle finalità dell’Associazione e al riconoscimento delle regole del presente Statuto e dei regolamenti interni e comporta il pagamento dell’iscrizione annuale di € 20,00. La quota d’iscrizione non è trasmissibile.
- Con la richiesta di adesione, l’aspirante Associato accetta di essere registrato nell’anagrafe degli Associati e autorizza l’Associazione al trattamento dei dati personali secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia e dalla relativa informativa.
- L’Associato è consapevole e accetta che qualsiasi comunicazione inerente l’attività associativa gli venga recapitata all’indirizzo di posta elettronica fornito all’Associazione ovvero alla propria utenza cellulare.
- La qualità di Associato si perde per:
a) recesso, da esercitarsi mediante comunicazione scritta, anche a mezzo e-mail da inviare al Presidente;
b) morte, dichiarazione di interdizione, inabilitazione o perdita della capacità di agire;
c) esclusione; - La perdita della qualità di iscritto comporta l’automatica decadenza da qualsiasi carica ricoperta e non attribuisce alcun diritto al rimborso di eventuali quote e contributi versati.
- I Fondatori sono coloro che hanno costituito l’Associazione partecipando all’atto costitutivo.
DIRITTI E DOVERI DEGLI ASSOCIATI
- Ciascun Associato ha diritto di:
a) partecipare attivamente alla vita dell’Associazione, contribuendo alla
determinazione e all’attuazione della sua proposta politica e delle sue attività, sulla base dei regolamenti interni;
b) candidarsi o essere designato alle cariche interne dell’Associazione;
c) proporre la propria candidatura nelle liste elettorali a ogni livello, a norma di quanto previsto dai regolamenti interni;
d) aderire alle articolazioni territoriali dell’Associazione e promuoverne la costituzione;
e) conoscere e accedere agli atti e alle determinazioni degli organi associativi;
f) chiedere il rimborso delle spese effettivamente sostenute e previamente autorizzate dal Tesoriere, secondo i criteri fissati dal Direttivo, ferma la volontarietà e la gratuità dell’attività svolta in favore dell’Associazione e delle cariche associative rivestite dall’Associato;
g) ricorrere al Comitato di garanzia, qualora ritenga violate le norme dello Statuto, degli eventuali regolamenti e delle deliberazioni degli organi associativi;
h) esercitare gli ulteriori diritti previsti dallo Statuto, dagli eventuali regolamenti e dalle deliberazioni degli organi associativi. - Ciascun Associato ha il dovere di:
a) osservare le previsioni dello Statuto e dei regolamenti interni;
b) rispettare le deliberazioni degli organi associativi, tenere un comportamento leale e corretto nei confronti dell’Associazione e astenersi da ogni comportamento contrario agli interessi e agli scopi dell’Associazione;
c) tenere nei confronti degli altri Associati un comportamento leale e corretto, con il massimo rispetto della dignità e della personalità di ciascun Associato;
d) contribuire attivamente alla discussione e all’elaborazione delle proposte e dell’iniziativa politica, sostenere l’attività dell’Associazione e il raggiungimento degli scopi associativi;
e) tenere una irreprensibile e integerrima condotta in tutte le attività politiche e adempiere con disciplina e onore alle cariche e alle funzioni ricoperte;
f) se eletto o amministratore a qualsiasi livello, di corrispondere i contributi stabiliti dal Direttivo in relazione all’entità delle indennità e degli emolumenti derivanti dalla carica ricoperta;
g) riconoscere nell’autofinanziamento la primaria fonte di sostegno dell’associazione e rendersi attivo e propositivo nell’ideazione ed organizzazione di attività divulgative, tematiche e culturali ad esso collegate a livello territoriale.
ORGANI NAZIONALI DELL’ASSOCIAZIONE
- Sono organi nazionali dell’Associazione:
a) l’Assemblea nazionale;
b) il Presidente;
c) il Vicepresidente;
d) il Direttivo;
e) il Tesoriere;
f) il Comitato di garanzia.
L’ASSEMBLEA NAZIONALE
- L’Assemblea nazionale è l’organo sovrano dell’Associazione.
- Tutti gli Associati hanno diritto di parteciparvi personalmente e di esercitare il diritto di voto. È esclusa la partecipazione mediante delega.
- L’Assemblea nazionale svolge le seguenti funzioni:
a) approva annualmente il rendiconto di esercizio e il bilancio di previsione;
b) definisce le direttive generali sull’indirizzo politico e programmatico de «Uniti per la Costituzione»;
c) elegge il Presidente, il Tesoriere, il Direttivo ed il Comitato di garanzia;
d) delibera a maggioranza dei votanti sulla mozione di sfiducia nei confronti del Presidente e sulle proposte di revoca nei confronti del Tesoriere;
e) delibera a maggioranza degli iscritti sulle proposte di revoca nei confronti dei membri del Comitato di garanzia;
f) approva le proposte di modifica dello Statuto, del simbolo e della denominazione dell’Associazione a maggioranza qualificata dei due terzi dei partecipanti al voto;
g) approva l’adozione del Manifesto politico e di eventuali regolamenti interni;
h) autorizza l’adesione o la federazione con altre associazioni o organizzazioni nazionali o internazionali senza fini di lucro che abbiano finalità in armonia con gli scopi associativi;
i) si pronuncia su ogni argomento sottoposto alla sua attenzione dagli organi associativi. - L’Assemblea nazionale è convocata almeno due volte all’anno e ogniqualvolta lo richieda il Presidente, il Direttivo o almeno un quarto degli Associati. L’Assemblea nazionale è altresì convocata entro venti giorni dalle dimissioni, dalla cessazione, dall’impedimento permanente o dal decesso del Presidente. In tal caso si procede immediatamente all’elezione del Presidente.
- Alla convocazione dell’Assemblea nazionale provvede il Presidente almeno cinque giorni prima dell’adunanza, mediante comunicazione via posta elettronica e avviso
pubblicato nel sito internet dell’Associazione, contenenti l’ordine del giorno, la data e l’ora della convocazione, il luogo per la modalità di svolgimento in presenza e, in
caso di lavori convocati anche o esclusivamente con partecipazione in remoto, la piattaforma telematica per parteciparvi in remoto. In caso di inerzia, impossibilità o assenza del Presidente, l’Assemblea nazionale è convocata, in via gradata, dal Vicepresidente o dal Presidente del Comitato di garanzia. - L’Assemblea nazionale è convocata in unica convocazione. Salvo che sia
diversamente disposto nello Statuto, è regolarmente costituita qualunque sia il numero di Associati intervenuti. - L’Assemblea nazionale è presieduta dal Presidente o, in sua assenza, dal Vicepresidente. Se convocata per l’elezione del Presidente, è presieduta dal membro più anziano della Direzione nazionale.
- L’Assemblea nazionale, salvo quando disposto diversamente, delibera a
maggioranza semplice dei presenti e le sue deliberazioni sono vincolanti verso tutti gli Associati, gli organi e le articolazioni dell’Associazione. - Delle adunanze e delle deliberazioni dell’Assemblea nazionale è redatto il relativo verbale, sottoscritto dal Presidente e dal segretario verbalizzante incaricato dal Presidente. Il verbale è conservato in apposito libro ed è pubblicato entro quindici giorni sul sito internet dell’Associazione.
IL PRESIDENTE
- Il Presidente ha la rappresentanza legale e politica di «Uniti per la Costituzione», ne attua l’indirizzo politico e programmatico attenendosi fedelmente alle direttive fissate dall’Assemblea nazionale e dal Direttivo, ne dirige l’organizzazione, ne coordina l’unitarietà dell’azione politica nazionale e territoriale e dà attuazione alle determinazioni degli altri organi dell’Associazione.
- Oltre alle ulteriori competenze previste dalla legge e dallo statuto, il Presidente:
a) ha la rappresentanza legale dell’Associazione con riguardo a ogni situazione giuridica, attività e rapporto dell’Associazione, con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, ivi inclusa la stipula di contratti e negozi di qualsiasi natura, l’apertura e gestione di conti correnti e di operazioni bancarie in genere, la prestazione di garanzie reali e personali e la presentazione di qualsiasi richiesta, istanza o dichiarazione relativa a rimborsi elettorali o ad altri contributi, benefici e finanziamenti pubblici di qualsiasi natura;
b) rappresenta l’Associazione in giudizio dinanzi a ogni giurisdizione e in ogni stato e grado del procedimento; può intraprendere ogni lite, resistere in giudizio e nominare difensori;
c) compie tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione aventi rilevanza economica e finanziaria in nome e per conto dell’Associazione;
d) è titolare e responsabile del simbolo dell’Associazione e, secondo le
determinazioni dell’Assemblea nazionale e del Direttivo, rilascia e revoca ogni autorizzazione e delega per l’utilizzo della denominazione e del simbolo, per la
partecipazione alle competizioni elettorali e per la presentazione delle liste elettorali, compiendo ogni altro atto necessario ai fini di tale partecipazione;
e) nomina il Vicepresidente e può nominare procuratori speciali per il compimento di atti o categorie di atti rientranti nei suoi poteri. - Il Presidente può delegare a uno o più membri elettivi del Direttivo la
responsabilità di settori relativi alle questioni politico-sociali e alle esigenze organizzative. Ciascun atto di nomina, delega o revoca è motivato e immediatamente comunicato al Direttivo. - Il Presidente è eletto dall’Assemblea nazionale tra gli Associati e dura in carica tre anni, rinnovabile una sola volta. Ciascun Associato può esprimere solo una preferenza tra i candidati a ciascuna delle cariche di Presidente e Tesoriere. Nel caso in cui nessuna candidatura abbia conseguito nella prima votazione un numero di voti almeno pari alla maggioranza assoluta dei voti espressi, si procede immediatamente al ballottaggio tra le due candidature più votate. Nel caso in cui nessuna candidatura collegata abbia conseguito nella prima votazione un numero di voti almeno pari alla maggioranza assoluta dei voti espressi, si procede immediatamente al ballottaggio tra le due candidature collegate più votate.
- In caso di assenza o di temporaneo impedimento, le funzioni del Presidente sono svolte dal Vicepresidente. In caso di dimissioni, cessazione, impedimento permanente o decesso del Presidente, l’Assemblea nazionale è convocata entro venti giorni ed elegge il nuovo Presidente entro sessanta giorni, provvedendo contestualmente alla
rielezione del Vicepresidente e del Tesoriere.
IL DIRETTIVO
- Il Direttivo è l’organo esecutivo degli indirizzi dell’Assemblea nazionale in materia di attività politica e organizzativa, e coadiuva il Presidente nell’indirizzo politico, programmatico e organizzativo dell’Associazione e nell’esecuzione delle deliberazioni degli altri organi.
- Il numero dei componenti del direttivo è stabilito dall’assemblea tra un minimo di 7 ed un massimo di 11 membri.
- I membri del Direttivo sono eletti dall’assemblea e durano in carica tre (3) anni; sono membri di diritto dal Direttivo il Presidente, il Vicepresidente e il Tesoriere.
- Il Direttivo si riunisce almeno ogni tre mesi e, in via straordinaria, su richiesta motivata di almeno un terzo dei suoi componenti o su richiesta del Presidente. Il Direttivo è convocato e presieduto dal Presidente. La convocazione avviene con almeno 12 ore di preavviso ed è effettuata mediante comunicazione via messaggio telefonico o posta elettronica, contenenti l’ordine del giorno, la data e l’ora della convocazione, il luogo per la modalità di svolgimento in presenza e, ove la partecipazione ai lavori sia prevista anche o esclusivamente in forma remota, la piattaforma telematica per la modalità di svolgimento in remoto. Il Direttivo delibera a maggioranza semplice dei presenti. È escluso il voto per delega.
IL TESORIERE
- Il Tesoriere è eletto dall’Assemblea e dura in carica tre anni; nel rispetto della
normativa vigente e oltre alle ulteriori competenze previste dalla legge e dallo statuto il Tesoriere:
a) è responsabile della gestione amministrativa, contabile, economica, finanziaria e patrimoniale dell’Associazione;
b) redige il bilancio di previsione e il rendiconto di esercizio secondo le previsioni
normative e statutarie, curandone la pubblicazione e la comunicazione entro i termini previsti dalla legge e dallo statuto;
c) può essere delegato dal Presidente a compiere specifici atti in nome e per conto dell’Associazione, ivi inclusa la stipula di contratti e negozi di qualsiasi natura, l’apertura e gestione di conti correnti e di operazioni bancarie in genere, la
prestazione di garanzie reali e personali e la presentazione di qualsiasi richiesta, istanza o dichiarazione relativa a rimborsi elettorali o ad altri contributi, benefici e finanziamenti pubblici di qualsiasi natura;
d) provvede all’esecuzione delle riscossioni e dei pagamenti;
e) cura la tenuta e l’aggiornamento dei libri e registri contabili, amministrativi e associativi previsti dalla normativa vigente, ivi incluso il registro degli Associati, secondo le forme e le modalità previste dalla legge;
f) gestisce ogni attività relativa alle erogazioni liberali in denaro o a contributi in beni o servizi effettuate da persone fisiche o da persone giuridiche;
g) agisce nel rispetto del principio di economicità della gestione, assicurandone l’equilibrio finanziario, di cui ha la responsabilità autonoma, individuale ed esclusiva;
h) stipula convenzioni con gli enti locali per l’uso di locali per lo svolgimento di convegni, assemblee, riunioni o altre iniziative di natura politica, ai sensi ed alle condizioni di cui all’art. 8 della legge 6/7/2012 n. 96;
i) recluta il personale, determinandone stato giuridico, trattamento economico ed
eventuali promozioni; richiede l’ammissione a trattamenti straordinari di integrazione salariale consentiti dalla legge; decide le sanzioni disciplinari e i licenziamenti nei casi e nelle forme previste dalla legge; assume la qualifica di datore di lavoro ad ogni effetto di legge ed è il responsabile per la sicurezza sul luogo di lavoro;
l) può avvalersi della consulenza e assistenza di professionisti in materia giuridica e in materia di adempimenti contabili, fiscali, previdenziali e giuslavoristici;
m) nomina il responsabile del trattamento e il responsabile della protezione dei dati ai sensi degli art. 28 e 37 del regolamento (UE) 2016/679;
n) provvede a tutti gli adempimenti connessi ai controlli e agli obblighi di trasparenza e pubblicità previsti dalla legge. - Il Tesoriere trasmette trimestralmente alla Direttivo un resoconto delle attività svolte, delle entrate e delle spese sostenute.
- Il Tesoriere non può, senza preventiva autorizzazione del Direttivo, da richiedersi previa presentazione di apposita relazione, concludere operazioni eccedenti il limite di spesa di mille (1000) euro.
- Nell’ipotesi in cui, per qualunque motivo, il Tesoriere cessi dalla carica prima del termine, il Direttivo a maggioranza assoluta dei suoi membri, designa un sostituto che rimane in carica fino all’insediamento del nuovo Tesoriere, eletto dall’Assemblea nazionale.
IL COMITATO DI GARANZIA
- Il Comitato di garanzia è composto da tre membri, eletti dall’Assemblea nazionale tra gli Associati, che durano in carica tre anni. I membri del Comitato di garanzia non possono ricoprire altre cariche negli organi dell’Associazione e nelle articolazioni
territoriali. Non appena eletti, i membri del Comitato di garanzia eleggono tra loro un presidente a maggioranza semplice. - Le riunioni del Comitato di garanzia sono convocate dal suo presidente, che ne stabilisce l’ordine del giorno secondo quanto previsto dallo Statuto.
- Per la validità delle decisioni è richiesta la presenza di tre componenti il Comitato e il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
- Oltre a quanto previsto dallo statuto, il Comitato di garanzia:
a) si pronuncia sulle controversie insorte tra gli Associati, le articolazioni locali e tematiche e gli organi dell’Associazione, inerenti alla corretta interpretazione e applicazione delle previsioni dello Statuto, del Manifesto Politico e degli eventuali regolamenti, delle deliberazioni degli organi associativi;
b) irroga le sanzioni disciplinari compresa l’espulsione;
c) si pronuncia sulle controversie connesse al commissariamento e lo scioglimento delle articolazioni territoriali.
d) ha funzioni di interpretazione dello Statuto, del Manifesto Politico e degli eventuali regolamenti e delle deliberazioni degli organi associativi;
e) si pronuncia sulle questioni attinenti il corretto utilizzo delle risorse economiche, l’elezione e il corretto funzionamento degli organi associativi, con particolare attenzione alla rappresentanza di genere e al rispetto delle eventuali minoranze interne;
f) si pronuncia sulle controversie concernenti le elezioni degli organi associativi e le candidature alle competizioni elettorali;
g) si pronuncia su tutte le altre questioni che gli vengano deferite dagli organi dell’Associazione. - I diritti di difesa e contraddittorio sono assicurati anche mediante la preventiva comunicazione dell’oggetto del procedimento o della contestazione dell’addebito. La comunicazione reca l’indicazione della condotta contestata e delle disposizioni ritenute violate; la previsione del termine perentorio di trenta giorni per le difese; il diritto dell’interessato di accedere agli atti del procedimento; la possibilità di farsi eventualmente assistere da soggetto di propria fiducia ; la conclusione del procedimento dinanzi al Comitato di garanzia entro tre mesi dalla contestazione.
SANZIONI DISCIPLINARI. PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
- Il Comitato di Garanzia – in caso di inadempienza alle previsioni dello statuto, del Manifesto Politico, degli eventuali regolamenti o delle deliberazioni degli organi associativi può richiamare o escludere chi commetta gravi violazioni delle previsioni dello statuto, del Manifesto Politico, degli eventuali regolamenti o delle deliberazioni degli organi associativi oppure svolga o tenti di svolgere attività gravemente contrarie agli interessi e ai valori di «Uniti per la Costituzione» o arrechi o tenti di arrecare gravi danni, anche morali, all’Associazione, nonchè in tutti i casi in cui il comportamento dell’Associato sia comunque incompatibile con la sua permanenza nell’Associazione.
- L’azione disciplinare può essere promossa su iniziativa del Presidente o della Direzione nazionale. L’azione disciplinare può essere altresì promossa su impulso di almeno cinque Associati.
MODIFICHE DELLO STATUTO, DEL SIMBOLO E DELLA DENOMINAZIONE
- Lo statuto, la denominazione e il simbolo di «Uniti per la Costituzione» sono modificati con deliberazione dell’Assemblea nazionale approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli Associati aventi diritto al voto.
- Le modifiche concernenti il trasferimento della sede legale sono approvate dall’Assemblea nazionale a maggioranza semplice dei presenti, qualunque sia il numero di Associati intervenuti.
- Le modifiche dell’atto costitutivo e dello statuto sono eseguite nel rispetto dei requisiti di forma e sostanza previsti dalla normativa vigente.
SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE
L’eventuale scioglimento dell’Associazione è deliberato
- dall’Assemblea nazionale con il voto favorevole di almeno i tre quarti degli Associati aventi diritto al voto.
- L’eventuale patrimonio dell’ente deve essere devoluto ad altra associazione con fini di pubblica utilità, individuata dai membri del Direttivo
Elezioni
“UNITI PER LA COSTITUZIONE RACCOGLIERÀ LE FIRME PER PARTECIPARE ALLE ELEZIONI REGIONALI LIGURI: IL CANDIDATO GOVERNATORE SARÀ L’EX PRESIDENTE ANTIMAFIA NICOLA MORRA
Negli ultimi anni abbiamo osservato, tanto a livello nazionale quanto a quello locale, come i due schieramenti politici tradizionalmente contrapposti abbiano acriticamente aderito al medesimo paradigma socio-economico, al medesimo quadro culturale politico di riferimento, divenendo sempre più simili e indistinguibili per posizioni e azioni, inneggiando ambedue al neoliberismo competitivo, distruttivo, finalizzato al profitto per pochi ed all’asservimento per tanti.
Da molto tempo, ormai, non ci sentiamo più rappresentati né dal centrodestra né dal centrosinistra e individuiamo entrambi come parte di un sistema che non vuole e non può esprimere reali cambiamenti perché dominato dagli interessi speculativi e di potere di pochi.
Noi però vogliamo una Regione, un Paese e un mondo diversi. Ci impegniamo a praticare una politica libera e non più schiava del denaro, trasparente e realmente rappresentativa delle istanze di tutte le parti sociali – a cominciare da quelle più fragili – mettendo al centro il benessere e il futuro delle persone.
Per questo Uniti per la Costituzione parteciperà alle elezioni regionali e lo farà con una campagna elettorale umana, senza richieste economiche ad imprenditori o gruppi d’interesse di qualsiasi tipo: non chiederemo soldi a nessuno perché le nostre idee sono buone, libere e non hanno bisogno di finanziatori. Sono idee a tutela dei beni comuni, dei più deboli, dell’ambiente e della giustizia, della cultura e della solidarietà fra esseri umani egualmente liberi.
Il nostro candidato Presidente è stato scelto nel segno dell’indipendenza, della competenza e della legalità: Nicola Morra, già presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, nato a Genova ed attuale consigliere comunale a Vado Ligure.
Le nostre linee fondative sono pubblicate sul sito unitiperlacostituzione.it
Il nostro programma regionale sarà reso pubblico nei prossimi giorni nel medesimo sito.
Chiunque voglia contribuire, con idee e candidature, alla nostra lista, sarà il benvenuto e potrà contattarci scrivendo alla casella info@unitiperlacostituzione.it oppure attraverso i contatti pubblicati sul sito.”